lunedì 6 gennaio 2014

ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI NEL CANE E NEL GATTO



Attraverso l’esperienza maturata nel corso degli anni con numerosi casi di pazienti visitati e curati, mi sono reso conto che esiste una diffusa
disinformazione a proposito delle intolleranze e delle allergie alimentari , argomento spesso soggetto ad equivoci e fraintendimenti.

Innanzi tutto vorrei mettere in rilievo che il protagonista di queste patologie metaboliche, non è l’allergene di per sè, ma è come sempre il
Sistema Immunitario che sovraintende il processo di assimilazione.
Allergie e intolleranze alimentari nel Cane e nel Gatto, così come avviene in umana, spesso si sovrappongono una all’altra e si influenzano a vicenda, ma si distinguono per alcune caratteristiche specifiche.
Può anche accadere che la comparsa dei sintomi sia improvvisa: l’animale risulta improvvisamente intollerante a qualcosa che ha sempre mangiato.

Ci sono le intolleranze alimentari (definite anche allergie alimentari ritardate), e le allergie alimentari immediate.
Si tratta di due fenomeni diversi, che creano difficoltà nella diagnosi, ma che interagiscono intensamente, contribuendo entrambi ad aumentare il
livello di infiammazione dell’organismo e a stimolare le manifestazioni allergiche.
Le reazioni avverse al cibo, indotte dalla presenza di sostanze tossiche, si palesano in tempi più o meno brevi, dipende dalla quantità e dalla loro
pericolosità.

Allergia
L’allergia è normalmente una risposta immediata, che compare nel giro di pochi minuti o talvolta entro qualche ora, dal contatto con la sostanza
responsabile e implica l’intervento delle Immunoglobuline E (IgE) e dei mastociti.
L’allergia alimentare è mediata immunologicamente e i sintomi sono scatenati dall’assunzione anche di piccole quantità dell’alimento responsabile

Intolleranza
Le intolleranze alimentari invece, si esprimono per lo più attraverso una reazione lenta, determinata dall’intervento di cellule o anticorpi diversi
dalle IgE,con infiltrazioni linfocitarie intestinali .
Gli effetti delle intolleranze alimentari sull’organismo sono di tipo subclinico, cioè non immediatamente visibili e sintomatiche, si esprimono per lo più attraverso una risposta dell’organismo lenta, ma che gradualmente provoca la crescita di patologie infiammatorie e/o degenerative.
I casi di intolleranza alimentare sono dovuti all’accumulo di determinate sostanze nell’organismo, simile ad un avvelenamento progressivo, e sono quindi differenti da quelli tipici delle allergie alimentari in cui la manifestazione patologica si evidenzia a volte nel giro di minuti dall’assunzione del cibo responsabile. La reazione di intolleranza viene facilmente trascurata perché non sempre è evidente.
In pratica il Sistema Immunitario viene sottoposto ad un imput continuativo da parte di agenti alimentari che riconosce come nemici e sviluppa una certa resistenza finche la stimolazione non oltrepassata la soglia di tolleranza. Se invece viene superato il livello di soglia, il Sistema Immunitario, perde il controllo della reattività dei suoi naturali meccanismi di difesa, sviluppando danni spesso molto intensi a tutto l’organismo.
Le manifestazioni dell’intolleraza alimentare sono quindi correlate alla quantità dell’alimento ingerito (superamento della soglia di tolleranza), per cui spesso basta disintossicare l’organismo escludendo per un po’ quell’alimento per recuperare la soglia di tolleranza , come per fare un esempio avviene in umana con l’intolleranza al lattosio , tra l’altro sempre più presente anche nei Cani e nei Gatti.

SINTOMI
I sintomi correlati all’ intolleranza alimentare possono essere numerosi e riguardano vari distretti organici:
Apparato Cutaneo: prurito non stagionale, formazione di papule, eritemi, pododermatiti, lesioni epidermiche alla base e/o all’interno dell’orecchio e sul collo, irritazione nella zona perianale.
Apparato Gastro-intestinale: vomito, diarrea, flatulenza, meteorismo, frequenti eruttazioni e singhiozzi, coliti, fenomeni di malassorbimento,
stipsi alternata a diarrea.

Apparato Respiratorio: riniti, sinusiti, sindromi simil-asmatiche ricorrenti (non rispondenti al cortisone).
Apparato Oculo-congiuntivale: congiuntiviti ricorrenti, frequenti lacrimazioni.
Apparato Urogenitale: cistiti ricorrenti (soprattutto nel gatto), urinazioni frequenti.
Sistema Centrale Nervoso: fenomeni di iperattività, sbalzi di umore, crisi epilettiche, generale tendenza ad ingrassare (accompagnata da notevole gonfiore addominale), tendenza a non assimilare (accompagnata da fenomeni di coliti frequenti), affaticamento precoce.


CAUSE
Molteplici e collegate soprattutto al cibo industriale.
Basti pensare alle micotossine, cioè i metaboliti tossici di particolari muffe che possono svilupparsi direttamente nel campo di coltura dando luogo alla proliferazione di muffe (aspergillus) . Inoltre, si aggiungono alle micotossine, una moltitudine di sostanze tossiche di origine microbiologica che possono contaminare le materie prime regolarmente impiegate, nella produzione di pet food, con tutti gli effetti patogenici derivanti a danno della salute degli animali . Tali sostanze possono essere presenti nelle materie prime impiegate nella realizzazione dei mangimi, e interessano anche il ciclo di lavorazione
(nastri portanti, contenitori, imballaggi e stoccaggi inidonei, ecc).

Parliamo di una nutrita schiera di ceppi di enterococchi, staffilococchi (E.coli, Campilobactery, Clostridium) o degradazioni amminoacidiche (vedi
istamina) che inducono processi infiammatori e severe reazioni allergiche dell’organismo.
Inoltre, metalli pesanti (cadmio, mercurio, piombo) possono essere presenti nelle carni di origine ittica, specialmente se il pescato proviene da tratti di mare inquinati.
Ai metalli si aggiungono i numerosi additivi , aromatizzanti  antiacidificanti, idroassorbenti, coloranti, e conservanti inclusi nelle formule dei mangimi, che spesso risultano
“invisibili” nelle stesse etichette,. Decisamente sottostimati, i loro effetti sono fonte di serie patologie, sia a medio che a lungo termine.
Ad esempio i BHA e BHT di largo impiego nei liquidi per radiatori, trovano usuale impiego come conservanti nei mangimi per animali di bassa qualità, sebbene i loro effetti cancerogeni siano universalmente riconosciuti.Sono sempre più frequenti intolleranze ai cereali e al glutine , ingredienti
molto comuni nei mangimi per Cani e Gatti, che in alcuni soggetti, causa un parziale deficit nella produzione esocrina del pancreas (enzima amilasi) che può condurre ad un’eccessiva permeabilità vascolare della mucosa intestinale, danneggiandola oltre che provocare lesioni e atrofia dei villi e perciò malassorbimento.
Anche l’intolleranza al lattosio , si sta verificando con assiduità negli animali che in età adulta non riescono più a digerire questo zucchero ,
dando luogo in caso di vera e propria intolleranza (lattamasi deficienza) a diarree frequenti e produzione di gas intestinale.

DIAGNOSI
La diagnosi deve avvenire attraverso la somministrazione di una “Dieta Privativa” che sia libera al 100% da sostanze verso le quali l’animale può
avere sviluppato l’intolleranza, cioè da sostanze delle quali il nostro animale si è sempre (o spesso) nutrito.
I primi allergeni da eliminare sono tutti gli additivi chimici , cereali e carboidrati, e alcune proteine per cui si procede ad una dieta ad
eliminazione. Inoltre visto il “Caos Immunitario” in cui versa l’organismo intollerante, la dieta deve essere altamente digeribile: fresca , naturale , cruda o semicruda, proteine di qualità meglio se provenienti da allevamento biologico. Si può anche volendo iniziare da un alimento che l’animale non ha mai ingerito : agnello , coniglio ,tacchino ,quaglia ecc escluderei categoricamente, tutte i cibi preconfezionati che contengono additivi chimici.
Eviterei alimenti che liberano istamine come pesce e maiale e alimenti troppo proteici come il cavallo.

La dieta ad eliminazione, comporta sacrifici per l’animale che si ritrova a dover mangiare un alimento piuttosto monotono e a volte non troppo
appetitoso. L’alternativa ad una dieta casalinga sono alimenti che inseriscono dei sostituti: gli "idrolisati proteici". Si tratta di proteine già "digerite"
artificialmente e frammentate in piccole molecole che non sono più in grado di stimolare il sistema immunitario.
Tuttavia , proprio per abbreviare i tempi , conviene che la dieta venga condotta in modo rigoroso, una sola volta, per almeno un mese consecutivo, per poter permettere all’organismo una graduale ma efficace disintossicazione.
Se in casa vi sono due o più animali conviventi che come spesso accade si scambiano la pappa a vicenda, è preferibile isolare il gatto o il cane malato senza penalizzare gli altri che potrebbero non beneficiare affatto, di un cambiamento di dieta ingiustificato.

TERAPIA
Nelle allergie e intolleranze alimentari del Cane e del Gatto,
parallelamente alla Dieta Privativa Terapeutica, è il caso di prescrivere una serie di rimedi omotossicologici che abbiano una funzione di drenaggio e disintossicazione, probiotici e prebiotici per rigenerare la flora batterica intestinale, omeopatici a sostegno della mucosa gastrica come Chiaramente anche il fegato, organo emuntore notoriamente serbatoio di rifiuti tossici organici, va sostenuto e drenato con appositi fitoterapici e
omeopatici.

dott Alessandro Prota

Medico Veterinario

Esperto di Medicina Naturale Veterinaria

Consulenze on line :alessandro.prota@virgilio.it


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